Nel novembre 2006 nasce l’esperienza di accoglienza comunitaria denominata Casa di mattoni, comunità che accoglie minori privi di figure genitoriali di varie nazionalità, utilizzando una metodologia tutta centrata sulla relazione, rivolta all’emancipazione e alla partecipazione attiva dei suoi ospiti per mezzo di tecniche di animazione e puntando a sviluppare negli stessi una forte identificazione nel modello partecipativo in grado di sviluppare senso di appartenenza e consapevolezza dei bisogni altrui come strumento per uscire dalla propria solitudine e superare i momenti di difficoltà .
Da subito la comunità locale è considerata l’attore privilegiato nel processo educativo, la creazione di un contesto accogliente risulta da subito il valore aggiunto nel percorso dei nostri ragazzi. Lo scambio tra il dentro e il fuori alla comunità si pone come obbiettivo di ribaltare il concetto di struttura rivolta all’assistenza ma si pone come opportunità per il territorio stesso, attraverso il lavoro di animazione e lo scambio di competenze specifiche tra cittadini e operatori della Casa.
L’obbiettivo è da subito quello di agire sul concetto di agio puntando sulle potenzialità degli ospiti , piuttosto che su quello di disagio, da qui l’attivazione di diverse proposte socio/culturali promosse da operatori ed ospiti della casa e rivolte alla cittadinanza, azioni mirate proprio a spostare l’attenzione dal concetto di assistenzialismo a quello di scambio e mutuo aiuto.
Con il tempo la scelta di non connotare la Comunità attraverso l’erogazione di servizi ad uno specifico target di ospiti, ma puntando ad ospitare ragazzi e ragazze senza alcuna distinzione, utilizzando ciò che questa commistione scatena in termini di attivazione di risorse e risoluzione pacifica dei conflitti: la diversità come opportunità di crescita.
In 10 anni abbiamo accolto decine di ragazzi seguendo il loro percorso di crescita e di reale integrazione, abbiamo parallelamente collaborato con diverse realtà e istituzioni attraverso l’attivazione di percorsi e progetti, ora nel decennale dall’apertura vorremmo ritrovarle per restituire la particolare esperienza della Casa di mattoni e raccontare ciò che è avvenuto all’esterno, nel tentativo di un’ampia condivisione che possa avere un’efficace ricaduta sulla comunità locale in un momento storico in cui è necessario ritornare ad essere sempre di più comunità.